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di e con Tamara Bartolini e Michele Baronio

                                                                                     > Bartolini / Baronio   

  La caduta  

"E noi che pensiamo la felicità come un’ascesa,

avremmo l’emozione che quasi ci smarrisce di quando cosa ch’è felice, cade."

Rainer Maria Rilke

 

La Caduta è un progetto modulare. Ogni rappresentazione, laboratorio, residenza, ogni forma in cui il progetto si sviluppa è da considerarsi una tappa di un viaggio artistico e antropologico all'interno dei territori. La Caduta è spettacoli e laboratori multidisciplinare, in grado di generare e stimolare, un rapporto inclusivo delle esperienze e dei saperi delle comunità con cui, di rappresentazione in rappresentazione, si trova a confrontarsi.
Il progetto La Caduta nasce da un incidente, una caduta accidentale che ha dato vita e inizio al progetto e che ha aperto un mondo di tante cadute possibili: quella di una famiglia, di una comunità, di un artista, di una generazione, di una società, di una relazione, del rapporto con se stessi e via discorrendo. Si apre l’aspetto di relazione col territorio e con la comunità che “ospita” il progetto nel percorso che La Caduta si prefigge, quasi come atto fondante, di instaurare.
Per questo siamo in un certo senso “ricercatori di cadute” e in questi anni abbiamo creato un vero e proprio archivio della memoria, attraverso gli incontri e le azioni artistiche. La nostra pratica poetica sempre parte dalle interviste degli abitanti del paese, del quartiere, della città, dell’ambiente antropico che nei giorni a seguire verrà poi messo a confronto con il progetto. Le interviste partono anch’esse dalla richiesta di raccontare una propria caduta personale, ma ecco che da un banale inciampo o ruzzolone, si finisce per cadere dentro la storia intima di una persona, dentro la storia collettiva che tutti ci riguarda.
Queste cadute biografiche raccontate dagli abitanti del territorio sono assorbite dal lavoro artistico, entrano a far parte dei vari moduli del progetto. Le cadute delle persone che abbiamo incontrato sono entrate in modi diversi negli spettacoli, negli eventi performativi non solo come parte testuale e aneddotica, come nel caso di Passi, ma anche come voci registrate e immagini proiettate su schermi, pareti, strutture che sono entrati a far parte della performance La Caduta, o come suoni prodotti dai musicisti in scena e ispirati a quelle memorie raccolte, attraverso le gigantografie dei ritratti fotografici o, talvolta, di dettagli di volti immortalati prima e dopo le interviste. Con il territorio si può entrare in contatto e dialogare sul tema della Caduta in diversi modi così La Caduta si trasformerà ogni volta, traducendo l'incontro unico che avverrà con quel preciso luogo. La Caduta è un contenitore che può incontrare e accogliere, laddove ci sono le possibilità, le associazioni culturali del territorio, i giovani, gli anziani, attraverso laboratori di teatro, di lettura e scrittura sul tema della Caduta che possono creare altre forme artistiche con cui presentare l’evento, dando spazio alle creazioni nate dagli stessi partecipanti ai laboratori. La Caduta è anche la possibilità di incontrare altri artisti, di stabilire con loro un dialogo, un incontro, aprendo lo spazio della nostra caduta, invitandoli a partecipare a questo viaggio, ad entrare nelle diverse forme che il progetto prenderà. Il progetto accade
mentre si compie, è un dialogo che crea sinergie tra linguaggi differenti, tra i territori. La Caduta, per noi, è un'opera collettiva.

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