333 km Esercizi sull'abitare #2
un progetto di Tamara Bartolini e Michele Baronio
in collaborazione con Elena Bellantoni, John
Cascone, Raffaele Fiorella
regia e voci Tamara Bartolini / Michele Baronio
drammaturgia Tamara Bartolini
paesaggio sonoro e canzoni Michele Baronio, Renato
Ciunfrini, Sebastiano Forte, Fabrizio Spera
con la partecipazione del Coro Quintaumentata e di alcuni abitanti della città di Roma e provincia
scene/installazione Bartolini/Baronio, Jhon Cascone
immagini e regia video Raffaele Fiorella
disegno luci Gianni Staropoli
direttore del suono Paolo Panella
identità visiva, collaborazione al progetto e organizzazione Margherita Masè
produzione Bartolini/Baronio, 369gradi
coproduzione Romaeuropa Festival, Teatro Biblioteca Quarticciolo
in collaborazione con Palazzo delle Esposizioni e "LIVE MUSEUM, LIVE CHANGE", progetto di PAV, ECCOM, Melting Pro e Visiva Lab, vincitore del bando POR FESR Atelier Arte Bellezza Cultura (ABC) - Mercati di Traiano della Regione Lazio
con il sostegno di Carrozzerie n.o.t
partner culturale Wunderbar Cultural Project
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info: Benedetta Boggio
un progetto di e con Tamara Bartolini, Michele Baronio
drammaturgia Tamara Bartolini
paesaggio sonoro e canzoni Michele Baronio, Sebastiano Forte
immagini, sculture e regia video Raffaele Fiorella
luce Gianni Staropoli
suono Michele Boreggi
supervisione alla scena e ai costumi Marta Montevecchi
identità visiva Margherita Masè
editing interviste Livia de Paoli
produzione Bartolini/Baronio e 369gradi
in collaborazione con Romaeuropa Festival, Teatro di Roma, Atcl per le residenze nei Comuni di Alvito e Castrocielo e di Maenza nell'ambito del “Festival Radure: Spazi culturali lungo la Via Francigena del Sud”
con il sostegno di Teatro Biblioteca Quarticciolo e Carrozzerie n.o.t
con la partecipazione dei progetti MaTeMu Spazio giovani scuola d'arte del CIES | CastellinAria Festival di Teatro Pop | Eko Orchestra di Castrocielo| “Ritratti di un territorio” Teatro del Lido di Ostia
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info: Alessia Esposito
Amo le mappe perché dicono bugie
perché sbarrano il passo a verità aggressive
perché con indulgenza e buonumore
sul tavolo mi dispiegano un mondo
che non è di questo mondo
Wislawa Szymborska
Cos’è e dove ci si sente a casa oggi?
ESERCIZI SULL’ABITARE è un format modulare della compagnia Bartolini/Baronio. Una piattaforma di collaborazione e scambio tra pratiche artistiche differenti, di relazione tra luoghi, di mappatura di narrazioni e geografie umane e di ricerca sul tema dell’abitare. A partire dalla riflessione sul tema della casa come luogo di concentrazione simbolica della convivenza umana, la compagnia Bartolini/Baronio dialoga con territori, abitanti, artisti, istituzioni, condividendo e sviluppando sinergicamente un intervento di dislocazione di luoghi e pratiche attraverso alcuni esercizi sull’abitare.
ESERCIZI SULL’ABITARE è un non-luogo a metà strada tra l'esperienza teatrale, la ricerca antropologica, l'installazione artistica, la condivisone di storie, memorie e saperi, in cui il tempo e lo spazio co-abitano in una casa orizzontale, aperta e in perenne cambiamento. Il teatro stesso si fa casa e rende possibile il trasloco dei territori geografici, simbolici e umani. L’evento conclusivo è per questo un rito collettivo, un concerto, una condivisione di un luogo in comune.
Dopo 16,9 Km percorsi nella prima tappa ospitata al Romaeuropa Festival 2019 - che aveva indagato il rapporto tra la periferia (Quarticciolo) e due poli museali del centro di Roma (Palazzo delle esposizioni e Mercati di Traiano) - la compagnia torna nel 2020 a immaginare nuovi percorsi, nuovi viaggi. Partendo da Roma e dall’incontro con il Centro Giovani e Scuola d’Arte MateMù nella zona di Piazza Vittorio, passando per Ostia - dalle ragazze e i ragazzi del laboratorio Ritratti di un territorio - l’attenzione della ricerca si concentra nei paesaggi fuori dalla città, nello specifico nei Comuni del Lazio di Maenza, Castrocielo e Alvito – grazie alla collaborazione di ATCL Lazio – e nella atura che li circonda.
In ciascun luogo ospitante su un piano d’indagine specifico attorno alla comunità incontrata e alle dimensioni aperte dalle parole “casa”, “abitare”, “mappa”, “luoghi comuni”, “cura”, “comunità”, “condivisione”, “convivenza”, “trasloco” si costruisce una mappa fatta di persone-case, una geografia umana dell’abitare nata a partire dalle risposte degli abitanti incontrati, cercando “il luogo comune” - il minimo comune denominatore - a partire non solo dalle differenze, ma dalle emozioni in comune. Una geografia “interiore” che si costruisce nell’incontro.
Il racconto e la condivisone di questo viaggio sono il gesto artistico, la tappa finale che avrà luogo tra le pareti del Mattatoio all’interno delRomaeuropa Festival 2020: un concerto di voci, suoni, immagini, un vocabolario di parole, canzoni, piccoli oggetti, volti, ferite, biografie. Saranno i cittadini stessi a dare vita a nuove narrazioni del loro abitare, dei loro oggetti spostati e reinterpretati. La narrazione biografica è per questo l’elemento fondamentale della ricerca e della sua traduzione scenica perché, da sempre, è il fondamento della relazione umana: la narrazione del sé costruisce il sé. L’incontro dunque e la “cura delle relazioni” diventa immagine, gesto, simbolo, azione scenica da condividere.
333KM_ESERCIZI SULL’ABITARE #2 è un racconto musicale di questo viaggio, è la condivisone degli appunti, delle canzoni, delle parole, delle storie nate questo incontro in cui si mescoleranno voci, suoni, odori, immagini.
Gli esercizi di questa seconda tappa sono in forma di paesaggi scoperti, apparsi e trattenuti nel viaggio, riflessi della complessità e della ricchezza di questo momento storico, che aprono domande necessarie sul senso delle nostre esistenze e sulle possibilità di una convivenza umana solidale, con i suoi legami più intimi e con quelli capaci di costruire ampie geografie dentro quelle amate mappe che - con le parole di Wislawa Szymborska - dicono bugie perché sbarrano il passo a verità aggressive, perché con indulgenza e buonumore sul tavolo mi dispiegano un mondo che non è di questo mondo.
E allora a sostituire il riparo della casa non saranno soltanto i nostri singoli nomi, ma la nostra consapevole presenza collettiva nella storia, e vivremo di nuovo al centro del reale. Malgrado tutto, riesco a immaginarlo.
John Berger